martedì 25 marzo 2008

ENERGIA AMBIENTE

Salve a tutti e benvenuti nel nostro blog


Siamo la 5^A IGEA del "Corridoni-Campana" di Osimo e abbiamo realizzato questo progetto sull'ambiente, sotto la direzione del Prof. Ettore Buratti, per mettere a conoscenza i nostri lettori su un problema attuale e difficile da risolvere, ma che nessuno prende mai realmente in considerazione.



Il nostro progetto è formato dalle seguenti ricerche:

1 - Risorse (Martina Belli, Nicoletta Loiodice, Alessio Fregonara)

2 - Fonti rinnovabili (Cristina Palazzini, Paolo Polenta, Alice Marchetti)

3 - Fonti non rinnovabili (Cristina Palazzini, Paolo Polenta, Alice Marchetti)

4 - Risparmio energetico (Elena Polverini, Chiara Brunetti, Francesca Falappa)

5 - Sviluppo sostenibile (Eni Dervishaj, Ilaria Marchegiani, Claudia Morbidoni)

6 - Nuovi Materiali (Francesco Pasqualini, Silvia Felicetti)

7 - Uomo e ambiente (Andrea Carbonari, Vania Censori, Sara Giovagnoli)

8 - Energia e produzione (Stefano Pizzichini, Beatrice Gasparrini, Gian Marco Cipolletti)

I realizzatori di questo Sito e del progetto in PowerPoint sono:

Marco Sconocchini

Luca Mangiacristiani

Giacomo Ciccarelli

Alex Capogrosso

RISORSE

Per risorsa s’intende tutto ciò che rende possibile la vita. Infatti una risorsa è qualunque bene esistente in natura adatto ad essere utilizzato dall’uomo.
Però, gli uomini hanno e stanno contribuendo in gran parte ad alterare gli ambienti in cui vivono.
Le risorse si dividono in due grandi gruppi: quelle rinnovabili, come l’energia solare, l’acqua, il manto vegetale e non rinnovabili, come i minerali e i combustibili fossili.
Le risorse naturali oltre a rappresentare un’ importante fonte di ricchezza, si rilevano fondamentali in relazione ai sistemi produttivi e quindi alle necessità imposte da un determinato livello di sviluppo.
Dalla confederazione della Nazione Unione dell’Ambiente Umano (1792) emerge che la capacità della Terra di produrre risorse rinnovabili, essenziali alla vita, deve essere preservata e, dove possibile, ripristinata o migliorata.
Si parla anche del fatto che le risorse non rinnovabili del nostro pianeta devono essere usate in modo da prevenire rischi di esaurimento e da assicurare che i vantaggi derivanti dal loro sfruttamento siano equamente distribuiti tra l’umanità.
Per questo l’uso del suolo è molto importante nel rapporto tra uomo e ambiente, in quanto il suolo è una risorsa indispensabile allo sviluppo dell’attività economiche e sociali.
Ai nostri giorni è sempre più visibile la crescente pressione antropica, la quale ha danneggiato il pianeta e le sue risorse.
Questo fenomeno ha subito una forte accellerazione con l’introduzione del sistema di produzione industriale.


A cura di Martina Belli, Nicoletta Loiodice, Alessio Fregonara

FONTI RINNOVABILI

Il 99% dell'energia presente sul nostro pianeta viene dall'esterno e soprattutto dal sole, sotto forma di radiazione, il resto è dato dall'energia derivante dall'attrazione gravitazionale della luna; il modesto 1% di energia prodotta dal nostro pianeta nasce dal suo interno e si manifesta come vulcanismo, geotermia ed energia nucleare.


ENERGIA SOLARE
L'energia derivante dall'irraggiamento del sole al suolo costituisce un serbatoio immenso di energia pulita, rinnovabile e a costo zero come materia prima, ma non tutta la superficie terrestre risulta omogeneamente irraggiata, per cui questa fonte può essere sfruttata solo entro una fascia ristretta, corrispondente alle regioni comprese tra il 45° di latitudine nord e sud.
La disomogeinità dipende dalla nuvolosità (le nuvole assorbono una grande quantità di radiazioni), dall'incidenza dei raggi solari (maggiore è l'inclinazione dei raggi solari, minore è l'energia che giunge al suolo), dalla massa atmosferica che sovrasta la superficie terrestre.
Il problema principale incontrato nel suo sfruttamento è dovuto alla sua diluizione, per cui sono necessari spazi relativamente grandi allo scopo di raccogliere questa energia, ed eventualmente concentrarla.
Un altro inconveniente è dato dall'irregolarità dell'irraggiamento dovuto all'alternarsi del dì e della notte e dall'alternarsi delle stagioni (quest'ultimo aspetto diviene rilevante nelle zone temperate).
Il calore del sole, invece, può essere sfruttato per produrre acqua calda:a bassa temperatura, nei mini-impianti familiari; ad alta temperatura, per produrre vapore che mette in funzione una turbina per la produzione di energia elettrica, nelle centrali termiche; in queste centrali i raggi vengono riflessi da numerosi specchi parabolici, fissi, o talvolta mobili, su una caldaia contenente acqua, che viene così portata allo stato di vapore.
Gli inconvenienti derivanti dalla nuvolosità, dalla densità dell'atmosfera e dall'incidenza dei raggi solari hanno indotto i tecnici della NASA, l'ente spaziale americano, a progettare per il futuro il modo di captare l'energia solare nello spazio, sopra l'atmosfera, mediante la collocazione in orbita di un satellite geostazionario, capace di catturare l'energia della radiazione solare mediante pannelli fotovoltaici.


ENERGIA EOLICA
A partire dagli anni Settanta gli studi e le applicazioni tecnologiche legati allo sfruttamento dei venti per la produzione di energia hanno avuto un nuovo impulso.
Tre elementi giocano, in particolare a favore di questo tipo di energia: è assolutamente pulita dal punto di vista ecologico, è rinnovabile e la materia prima è a costo zero.
Per contro non tutti i luoghi del pianeta risultano idonei all'installazione di impianti eolici: per l'irregolarità dei venti in certe regioni, oppure per la loro debolezza, visto che per essere sfruttabili devono soffiare a una velocità non inferiore ai 4 m/s e per almeno un centinaio di giorni all'anno; a causa degli elevati costi di trasporto non sono adatti quei siti lontani dai luoghi di utilizzo; la tecnologia sinora elaborata non consente di creare stazioni eoliche in grado di fornire grandi quantitativi di energia.
Questa forma di energia, comunque, risulta senz'altro competitiva, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista ambientale.
Esistono impianti in Canada, Stati Uniti, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca. In Italia l'installazione di generatori eolici attraversa una fase ancora sperimentale.
Le zone giudicate interessanti per eventuali installazioni sono: il crinale appenninico, le fasce costiere delle regioni meridionali, le isole del basso Tirreno e Pantelleria.


ENERGIA IDRICA
Grazie all'acqua si ottiene su tutta la Terra circa il 6,7% del complessivo fabbisogno energetico e oltre il 20% dell'energia consumata.Il terzo mondo continua a fare affidamento su questa risorsa economicamente conveniente e pulita, ma messa in discussione a causa del grave impatto ambientale.
I bacini artificiali, infatti, sconvolgono i precedenti equilibri ecologici, distruggono foreste e risorse faunistiche e generano serie ripercussioni sul clima. Nel nostro paese l'energia idroelettrica ha giocato un ruolo particolarmente rilevante dalla metà degli anni venti fino agli anni cinquanta.
Negli ultimi venti anni si è registrato in sensibile calo, con un tasso che oggi tocca appena il 10%, poichè la forte crescita dei consumi energetici è stata fronteggiata per lo più con il ricorso alle centrali termoelettriche.
Dal moto ondoso degli oceani e dai flussi di marea, teoricamente, si potrebbero recuperare grandi quantità di energia. Il primo impianto per lo sfruttamento dell'energia delle onde di marea è stato costruito in Francia , ma ha parzialmente deluso, poichè il costo di produzione dell'energia si è rivelato superiore a quello idroelettrico convenzionale.


ENERGIA GEOTERMICA
Oggi in tutto il mondo circa 130 impianti utilizzano il vapore acqueo proveniente dal sottosuolo a fini energetici.
L'Islanda è il paese dove si dà maggiore importanza alla geotermia, grazie all'abbondanza di questa risorsa.
Quella geotermica è una fonte energetica a erogazione continua e indipendente da condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente locali.
La risorsa geotermica risulta costituita da acque sotterranee che, venendo a contatto con rocce ad alte temperature, si riscaldano e in alcuni casi vaporizzano.
A causa dell'esaurimento che dopo un certo numero di anni possono subire i campi geotermici, sono stati avviati esperimenti per tentare operazioni di ricarica.
Un interessante uso delle acque geotermiche a basse temperature è costituito dall'innaffiamento delle colture di serra o all'irrigazione a effetto climatizzante, in grado di garantire le produzioni agricole anche nei paesi freddi.


ENERGIA DELLE BIOMASSE
La legna sotto forma di combustibile è la biomassa di gran lunga più importante.
La biomassa costituisce una risorsa rinnovabile e inesauribile, a patto che essa venga sfruttata non oltrepassando il ritmo di rinnovamento biologico.
Altri limiti sono rappresentati dall'estensione delle superfici coltivate e dai vincoli climatici che condizionano la crescita delle diverse specie.
Le biomasse hanno origini differenti:da boschi e foreste naturali,da piante coltivate appositamente per scopi energetici,dai residui altrimenti inutilizzabili di produzioni destinate all'alimentazione umana o animale,da rifiuti organici.
In relazione alla loro natura e composizione, le biomasse possono essere convertite in combustibili di vario tipo attraverso tre principali sistemi:
La gassificazione, che consiste nel sottoporre le biomasse a processi di fermentazione anaerobica, dai quali si ottiene il biogas, una miscela di metano e anidride carbonica.La conversione biologica ad alcoli: l'amido viene demolito a glucosio e poi sottoposto all'azione di microrganismi, che operano la fermentazione alcolica; l'alcol è un ottimo carburante, ed è meno inquinante dei derivati del petrolio.
La combustione diretta: il calore prodotto può essere convertito in energia elettrica.
Attualmente la biomassa rappresenta una fonte energetica importante solo nei paesi in via di sviluppo (v. impatto ambientale); quasi trascurabile è, invece, la funzione che essa svolge nei paesi industrializzati.


Vantaggi e svantaggi delle energie alternative:

Quali sono i vantaggi?
Le energie alternative non si esauriranno mai e possono essere raccolte ovunque nel mondo, sfruttando la geografia locale dei differenti paesi.
Questo significa che le energie alternative possono rompere la dipendenza dalle importazioni energetiche.
Lo sfruttamento delle fonti di energia alternativa non prevede processi inquinanti, mentre la combustione delle biomasse – sostanze di matrice organica – produce la stessa quantità di CO2 assorbita originariamente durante la loro vita.
Le energie alternative rappresentano dunque un vantaggio critico fondamentale sui combustibili fossili nella lotta al cambiamento climatico.
Le enrgie alternative non implicano rischi di trasporto al contrario di una petroliera, ad esempio. Anche per questo il rinnovabile è il futuro.

Quali sono gli svantaggi?
Molte energie alternative non possono competere contro quelle fossili senza incentivi statali e nuove politiche di riconversione energetica.
Il vento non soffia ininterrottamente, perciò l’energia alternativa derivante dalla forza eolica deve essere supportata da altre forme di generatori di elettricità.
C’è inoltre chi afferma che le pale eoliche deturpino il paesaggio.
Le dighe idroelettriche possono causare enormi danni.
Più di un milione di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni per la costruzione del cinese “Three Gorges”, il più grande progetto idrico al mondo.
L’energia geotermica non è facilmente estraibile a causa degli alti costi di perforazione.


CONTRIBUITI ALLE RINNOVABILI NELLA REGIONE MARCHE
Nelle Marche arrivano i nuovi contributi regionali a progetti per biomasse, cogenerazione, impianti fotovoltaici e ai comuni per i piani energetici ambientali.
La Regione ha stanziato 300.000,00 euro destinati ai progetti non ancora finanziati del bando l'Ottimizzazione del sistema energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili.
Il bando agevola azioni che riguardano energia da biomasse, cogenerazione e impianti fotovoltaici. 120.000,00 euro sono poi stati destinati ai Comuni per la redazione di piani energetici ambientali.
Ne beneficiano i Comuni con piu` di 50 mila abitanti - Ancona, Pesaro, Fano, Ascoli Piceno - che redigono piani energetici ambientali a livello comunale relativi all'uso delle fonti rinnovabili di energia.
Viene specificato che, in caso di inadempienza o rinuncia, il contributo verra` assegnato al Comune che segue per numero di abitanti.
Il provvedimento, adottato dalla Giunta regionale nel corso dell'ultima seduta, rientra nelle direttive previste dal Piano Energetico Ambientale Regionale.


EOLICO SELVAGGIO NELLE MARCHE
Con l'oramai "solita" scusa delle energie rinnovabili e pulite, e con l'abile esca economica per i piccoli comuni montani con l'acqua alla gola e con i bilanci sempre più ristretti, decine e decine di km di stupendi paesaggi dell'Appennino Umbro-Marchigiano corrono, oggi, un grave rischio mascherato da apparentemente "innocui" mulini a vento.
Il catastrofico paragrafo relativo agli Impianti Eolici del Piano Energetico Ambientale Regionale delle Marche prevede l'installazione di circa 160 MW di parchi eolici lungo montagne e crinali (anche sopra i 1300 metri sul livello del mare) che sono ancora oggi dimora (quasi) inviolata di circa 14-15 coppie di Aquila reale e di 20-22 esemplari del raro Biancone, di qualche trotterellante Lupo e ... invisibili esemplari di Gatto selvatico.
Senza parlare dell'enorme varietà vegetale che in certe zone, soprattutto di crinale, presenta endemismi e altre specie di grande importanza.
Ma la biodiversità nulla può di fronte ad opere di importanza "nazionale" ...e allora cosa importa se nuove strade apriranno vecchie ferite su versanti montani frequentati ogni tanto da qualche escursionista, se file e file di torri eoliche si frapporranno tra il nostro sguardo e l'orizzonte, se uno, dieci, cento animali saranno falciati dalle pale per loro invisibili...


A cura di Cristina Palazzini, Paolo Polenta, Alice Marchetti

FONTI NON RINNOVABILI

La maggior parte dell'energia oggi utilizzata ottenuta da combustibili fossili (petrolio, gas naturale, carbone) e dall'uranio.
Si tratta di fonti di energia primaria, che vengono trasformate soprattutto in energia elettrica dopo processi di conversione.


IL PETROLIO
Il petrolio è principale combustibile fossile liquido.
E' costituito da una miscela di idrocarburi (molecole costituite da carbonio e idrogeno) che derivano dalla decomposizione in ambiente marino, al di sotto delle coperture sedimentarie, di organismi animali e vegetali.
La maggiore o minore facilità di estrazione dipende dal grado di fluidità del greggio e dalla permeabilità della roccia porosa che lo racchiude.
La pressione che permette al greggio di risalire in superficie data dalla presenza in soluzione di idrocarburi gassosi: una volta effettuata la trivellazione della roccia, la spinta si distribuisce in tutte le direzioni e non solo verso l'alto, determinando la cosidetta perdita di carico.
Una volta esaurito il giacimento, resta una roccia spugnosa vuota.
Oggi si procede al recupero secondario mediante i sistemi di gas injection oppure di water injection che consistono nel pompaggio sotto terra di gas o acqua, allo scopo di spingere verso l'alto il greggio rimasto nella roccia spugnosa e ormai privo di pressione.
Il petrolio greggio estratto non immediatamente utilizzabile: deve essere deacquificato mediante riscaldamento, purificato per centrifugazione, separato nei suoi componenti principali (gas, benzina, gasolio, nafta, oli pesanti) mediante distillazione frazionata (topping) e trattato chimicamente per aumentarne il pregio (processi di cracking, di reforming e di alchilazione). Tutte queste pratiche costituiscono il processo di raffinazione del petrolio.
Sino agli anni Ottanta le raffinerie erano localizzate in prevalenza nei paesi economicamente sviluppati che importano il greggio.
Infatti, i paesi esportatori non disponevano della tecnologia necessaria alla raffinazione.
Nell'ultimo decennio, invece, si assistito ad un processo di redistribuzione delle raffinerie su scala mondiale.
I paesi ricchi, meno attratti da un settore la cui tecnologia non importante ed interessante, lo abbandonano, anche perchè si tratta di un comparto ad elevato rischio ecologico; preferiscono quindi importare prodotti petroliferi raffinati.


IL GAS NATURALE
Il gas naturale si trova nel sottosuolo, normalmente negli stessi giacimenti in cui giace il petrolio, o associato ad esso, disciolto o raccolto in sacche o tasche superficiali (gas di copertura), oppure il giacimento costituito esclusivamente da gas naturale, qualche volta come metano quasi puro (dry gas) o unito ai vapori di idrocarburi condensabili (wet gas).
Il gas naturale presenta un indubbio vantaggio rispetto alle altre fonti energetiche non rinnovabili: la risorsa meno dannosa per l'ambiente, poiché la sua combustione non comporta il rilascio di impurità nell'atmosfera.
A sfavore del gas naturale ci sono gli elevati costi di trasporto, che impongono la realizzazione di complesse reti di metanodotti.
Il trasporto, la liquefazione quando necessario, lo stoccaggio, la distanza tra luogo di produzione e di utilizzo finale incidono in maniera tale da rendere poco elastico il prezzo finale del metano.
La Csi dispone del 40% circa delle riserve mondiali e ne produce un'analoga percentuale, collocandosi al primo posto anche sul mercato dell'esportazione.
Gli Stati Uniti sono il secondo produttore, dopo la Csi nel Medio Oriente a detenere le riserve maggiori, ma oggi solo l'Arabia le sfrutta in maniera contenuta.
Ai fini dell'esportazione, pil la produzione annua, contano le riserve, le sole in grado di giustificare i forti investimenti connessi con la realizzazione di lunghe reti di metanodotti.


IL CARBONE
E' una roccia sedimentaria costituita da materiale organico composto di carbonio, idrogeno, ossigeno, piccole quantità di azoto e zolfo e materiale inorganico.
Si origina dalla decomposizione, in ambiente anaerobico, di grandi masse vegetali.
Il processo di carbonizzazione consiste in un progressivo arricchimento in carbonio della materia organica.
La combustione del carbone è responsabile di un grave inquinamento ambientale (provoca il fenomeno delle piogge acide) che solo negli ultimi anni si è riusciti a contenere entro limiti accettabili, ricorrendo a sofisticate tecnologie, ma non sempre applicate per gli elevati costi.
Nel Sud del mondo se ne fa abbondante impiego ancora nei modi tradizionali.
A sfavore del carbone giocano anche i forti costi di trasporto.
I principali paesi esportatori di carbone sono: Australia, Polonia, Colombia, Canada e Sudafrica.
Sul versante del trasporto sono stati compiuti passi in avanti per contenere i costi.
Il ricorso alle navi resta fondamentale e con questo mezzo viaggia la gran parte del commercio mondiale, ma si sono già sperimentati carbonodotti nei quali il minerale fluisce per pompaggio dopo essere stato ridotto in polvere e mescolato all'acqua.


L'URANIO
L'energia nucleare è l'energia sprigionata dalla materia quando i nuclei degli atomi che la costituiscono subiscono una trasformazione.
Due sono i processi fondamentali per ottenere energia nucleare: la fissione e la fusione nucleare.
Solo la fissione nucleare è utilizzata finora per la produzione di energia.
L'elemento fissile usato per eccellenza l'uranio-235: il combustibile viene introdotto all'interno del reattore in un apposito alloggiamento, chiamato nocciolo, dove avviene la fissione mediante una reazione a catena, con sviluppo di una grande quantità di energia, emessa sotto forma di calore; un sistema di raffreddamento ad acqua pressurizzata asporta il calore prodotto nel reattore e il vapore surriscaldato serve a far muovere la turbina per la produzione di energia elettrica.
In natura, l'uranio utilizzabile direttamente nei reattori nucleari molto raro, dunque il minerale estratto deve subire il processo di arricchimento.
Nel biennio 1984-85 la produzione di energia nucleare crebbe al ritmo del 20% l'anno, ma l'incidente di Cernobyl dell'aprile 1986 interruppe la forte tendenza all'aumento.
Dopo di allora, quasi ovunque nel mondo, si verificò un ripensamento.
Il calcolo non contempla, infatti, le difficoltà i costi connessi con lo smaltimento delle scorie radioattive, che rimangono tali per migliaia di anni.
In secondo luogo, quei calcoli non prendono in considerazione i danni alla salute degli uomini e all'ambiente causati dai tanti incidenti nelle centrali nucleari.A favore della scelta nucleare depone il fatto che le riserve sinora accertate risultano assai cospicue e altre ne sono state individuate negli ultimi tempi.
D'altra parte, non è ipotizzabile una sottovalutazione delle questioni ambientali a causa degli alti costi di perforazione.


A cura di Cristina Palazzini, Paolo Polenta, Alice Marchetti

RISPARMIO ENERGETICO

Tutto ciò che utilizziamo quotidianamente, dalle automobili ai computer, per funzionare necessita di energia elettrica.
Questa in natura non esiste se non come risultato di altri fenomeni.
Essa viene prodotta attraverso la conversione di certi tipi di energia in altri.
Il problema è che le fonti primarie di energia che utilizziamo maggiormente non sono eterne e la loro conversione produce risultati devastanti per l’ambiente in cui viviamo.


Che cosa s’intende per energia rinnovabile?
Le energie rinnovabili sono quelle che possono ritenersi in buona approssimazione inesauribili e che non dipendono dai giacimenti di accumulo(come il petrolio o i gas naturali) ma sono il risultato di eventi come le reazioni termonucleari solari che generano forme di energia utilizzabili: il vento, la luce, il ciclo dell’acqua, il sole...
Risparmiare non significa soltanto non sprecare risorse per ridurre l’inquinamento, ma mettere da parte risorse per le generazioni future.
Rendere il cittadino-consumatore più informato, responsabile e consapevole è fondamentale.
Per questo ci sono le “ecoetichette”, cioè indicatori che riferiscono al consumatore il livello di consumo di energia del prodotto, basandosi su una scala che va dalla lettera A, per i prodotti che consumano di meno, alla lettera G, per quelli che consumano di più.
Inoltre nelle confezioni di alcuni prodotti posti sul mercato possiamo trovare stampato un fiore; questo sta ad indicare i prodotti più “amici” dell’ambiente


Percentuali dei consumi elettrici nelle abitazioni
Scaldabagno 20%
Frigorifero 18%
Illuminazione 15%
Lavatrice 13%
Televisore 11%
Lavastoviglie 4%
Forno elettrico 4%
Altri utensili 15%


Il giusto utilizzo dell’energia è il mezzo per raggiungere uno degli obiettivi dell’uomo:
Risparmiare l’energia...
...per il riscaldamento
-regolare la temperatura ambiente a non più di 18°-19°
-non coprire i termosifoni
-quando è acceso il riscaldamento tieni chiuse le finestre:se si ha il camino in casa, chiudi la serranda di tiraggio
-quando è spentoevitare gli spifferi usando i paraspifferi e abbassando letapparelle per evitare la dispersione del calore
-spegnere il riscaldamento quando in casa non c'è nessuno
-far controllare la caldaia: una corretta efficienza consente dirisparmiare circa i 5% di energia…


in cucina
-collocare le pentole e le padelle sulla piastra di dimensioniproporzionata al diametro
-durante la cottura, copri pentole e padelle con il coperchio
-spegnere la piastra un po’ prima di fine cottura
-utilizzare il meno possibile pentole a pressione


…per scaldare l'acqua
-preferire la doccia al bagno e non prolungarla inutilmente
-installare pannelli solari
-in caso di scaldino elettrico, accenderlo solo poco prima diusare l'acqua e regolare la temperatura a non più di 60°


…per l’illuminazione
-non tenere accese lampadine quando se ne può far a meno
-utilizzare lampadine a incandescenza invece di quelle a bassoconsumo
-pulire lampadine, diffusori e riflettori


frigorifero
-non abbassare la temperatura al di sotto dei 3°
-non aprirlo inutilmente ed evitare di aprirlo e chiuderlo spesso
-effettuare la strinatura regolarmente e pulire le serpentine
-non metterci dentro cibi caldi
-non sovraccaricarlo troppo


lavatrice
-avviarla solo quando è piena
-non lavare a temperatura superiore ai 60°
-pulire regolarmente il filtro


lavastoviglie
-avviarla solo a pieno carico
-spegnerla quando parte l’asciugatura
-fare cicli di lavaggio a basse temperature
-pulire regolarmente il filtro


forno
-usarlo a giusta temperatura
-effettuare il preriscaldamento solo quando occorre ed evitare diutilizzare la funzione grill
-quando è caldo non aprirlo frequentemente
-spegnerlo poco prima della fine della cottura


televisore, videoregistratore
-evitare la funzione stand-by: spegnerli dal pulsante principale


lettori cd, computer…
-posto sull’apparecchio e non lasciare accesa la lucetta rossa


Sapevate che…?
…aprire più volte il frigorifero consuma più energia che lasciarlo aperto per qualche secondo?
…tinteggiare o tappezzare le pareti con colori chiari aumenta la resa dell’illuminazione dal 15% al 50% in più rispetto ad una parete scura?
…installare vetri termoisolanti significa un considerevole risparmio?
…le luci rivolte verso il soffitto richiedono lampadine di maggior potenza perché il soffitto cattura circa fino al 30% della luce?
…pur spegnendo il forno o la piastra prima di fine cottura, i cibi continuano a cuocere grazie al calore residuo?
…i forni a microonde consumano la metà circa di energia dei forni elettrici tradizionali?
Essi inoltre non richiedono il preriscaldamento e conservano intatte tutte le proprietà nutritive dei cibi.
…la polvere depositatasi sopra alle lampadine, ai riflettori, ai diffusori, ecc. riduce l’effettivo rendimento del 40%?


A cura di Elena Polverini, Chiara Brunetti, Francesca Falappa

SVILUPPO SOSTENIBILE

Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità eccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili).
L'obiettivo è di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale.


Prima definizione del concetto
La prima definizione in ordine temporale è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland (dal nome della presidente della Commissione, la norvegese Gro Harlem Brundtland) del 1987 e poi ripresa dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU (World Commission on Environment and Development, WCED)Sebbene questa dichiarazione sintetizzi alcuni aspetti importanti del rapporto tra sviluppo economico, equità sociale, rispetto dell'ambiente, purtroppo non puó essere operazionabile.
È la cosiddetta regola dell'equilibrio delle tre "E": ecologia, equità, economia.
Tale definizione parte da una visione antropocentrica, infatti al centro della questione non è tanto l'ecosistema, e quindi la sopravvivenza e il benessere di tutte le specie viventi, ma piuttosto le generazioni umane.
Ecco perché la sola definizione che può essere operazionabile è quella che dice cosi: un processo socio-ecologico caratterizzato per un comportamento alla ricerca d'ideali.


Evoluzioni del concetto
Una successiva definizione di sviluppo sostenibile, in cui è inclusa invece una visione più globale, è stata fornita, nel 1991, dalla World Conservation Union, UN Environment Programme and World Wide Fund for Nature, che lo identifica come nello stesso anno Hermann Daly ricondusse lo sviluppo sostenibile a tre condizioni generali concernenti l'uso delle risorse naturali da parte dell'uomo: il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso di rigenerazione; l'immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell'ambiente non deve superare la capacità di carico dell'ambiente stesso; lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo.
In tale definizione, viene introdotto anche un concetto di "equilibrio" auspicabile tra uomo ed ecosistema.
Nel 1994, l'ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) ha fornito un'ulteriore definizione di sviluppo sostenibile: “Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”.
Ciò significa che le tre dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate, ed ogni intervento di programmazione deve tenere conto delle reciproche interrelazioni.
LICLEI, infatti, definisce lo sviluppo sostenibile come lo sviluppo che fornisce elementi ecologici, sociali ed opportunità economiche a tutti gli abitanti di una comunità, senza creare una minaccia alla vitalità del sistema naturale, urbano e sociale che da queste opportunità dipendono.
Nel 2001, l'UNESCO ha ampliato il concetto di sviluppo sostenibile indicando che "la diversità culturale è necessaria per l'umanità quanto la biodiversità per la natura (...) la diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come un mezzo per condurre una esistenza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale". (Art 1 and 3, Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale, UNESCO, 2001).
In questa visione, la diversità culturale diventa il quarto pilastro dello sviluppo sostenibile, accanto al tradizionale equilibrio delle tre E.
Il rapporto Brundtland ha ispirato alcune importanti conferenze delle Nazioni Unite, documenti di programmazione economica e legislazioni nazionali ed internazionali.
Per favorire lo sviluppo sostenibile sono in atto molteplici attività ricollegabili sia alle politiche ambientali dei singoli stati e delle organizzazioni sovranazionali sia a specifiche attività collegate ai vari settori dell'ambiente naturale.
In particolare, il nuovo concetto di sviluppo sostenibile proposto dall'UNESCO ha contribuito a generare approcci multidisciplinari sia nelle iniziative politiche che nella ricerca.
Un esempio molto recente è la rete di eccellenza "Sviluppo sostenibile in un mondo diverso" SUS.DIV, finanziata dall' Unione Europea e coordinata dalla Fondazione Eni Enrico Mattei o pure quest'altro: Sistemi Sostenibili Internazionali.


Critiche
Il concetto di Sviluppo sostenibile è aspramente criticato da Serge Latouche, Maurizio Pallante e dai movimenti facenti capo alla teoria della Decrescita.
Essi ritengono impossibile pensare uno sviluppo economico basato sui continui incrementi di produzione di merci che sia anche in sintonia con la preservazione dell'ambiente.
In particolare, ammoniscono i comportamenti delle società occidentali che, seguendo l'ottica dello sviluppo sostenibile, si trovano ora di fronte al paradossale problema di dover consumare più del necessario pur di non scalfire la crescita dell'economia di mercato, con conseguenti numerosi problemi ambientali: sovrasfruttamento delle risorse naturali, aumento dei rifiuti, mercificazione dei beni.
Il tutto, a loro modo di vedere, non è quindi compatibile con la sostenibilità ambientale: ritengono lo sviluppo sostenibile una teoria superata, in ogni caso non più applicabile alle moderne economie mondiali.


Il protocollo di Kyōto
È stato creato e ratificato nel 1997 un accordo internazionale noto come protocollo di Kyōto, con il quale 118 nazioni del mondo si sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra per rimediare ai cambiamenti climatici in atto.
Grandi assenti furono gli Stati Uniti, i primi produttori di gas serra nel mondo.
Per raggiungere questi obiettivi ora si lavora su due vie: il risparmio energetico attraverso l'ottimizzazione sia nella fase di produzione che negli usi finali (impianti, edifici e sistemi ad alta efficienza, nonché educazione al consumo consapevole), lo sviluppo delle fonti alternative di energia invece del consumo massiccio di combustibili fossili.

ISO 9004: Qualità verso la sostenibilità L'evoluzione dei modelli organizzativi stanno recependo con forte attenzione il tema dello sviluppo sostenibile.
La nuova revisone della norma ISO 9004, da decenni di riferimento internazionale per i Sistemi di gestione per la qualità in ambito aziendale e non, da "Linea guida per il miglioramento delle prestazioni" (nella revisione 2000) sarà intitolata "Managing for sustainability" (nella revisione prevista per gennaio 2009) proprio con l'intenzione di fornire alle organizzazioni una linea guida per conseguire un successo sostenibile.
Nella stessa norma vien proposta la definizione di "sostenibile" come "capacità di un'organizzazione o di un'attività di mantenere e sviluppare le proprie prestazioni nel lungo periodo" attraverso un bilanciamento degli interessi economico-finanziari con quelli ambientali.


Manutenzione: una speranza per il futuro del mondo
La manutenzione può rappresentare una speranza per il futuro del mondo, stimolando i cittadini a conservare, a ridurre lo spreco, ad agire in sicurezza, a condurre un’esistenza sostenibile che renda vivibili le nostre città ed efficienti quanto virtuose le nostre fabbriche, nel rispetto dell’ambiente e della vita umana.
Nel rapporto di Donella Meadows per il Club di Roma ("I Limiti dello sviluppo"), circa quaranta anni fa, si osservò che “la cultura del mantenimento è l’unica alternativa allo sviluppo incontrollato delle attività produttive che porterà al disastro l’umanità”.
Sarebbe utile per tutti raccogliere questa sfida prima che sia troppo tardi.


A cura di Eni Dervishaj, Ilaria Marchegiani, Claudia Morbidoni

NUOVI MATERIALI

Secondo le loro caratteristiche possiamo classificarli in 5 settori:
1. metalli e leghe speciali
2. polimeri avanzati
3. materiali ceramici avanzati
4. materiali compositi
5. nanoceramiche
6. nuovi sistemi innovativi


Metalli e leghe speciali
In questo settore si cerca di creare materiali più leggeri e contemporaneamente più resistenti alle grandi sollecitazioni meccaniche e alla corrosione;devono anche sopportare, senza deformarsi, le alte temperature per soddisfare i bisogni dell'industria spaziale e aeronautica.
Le leghe che hanno dato risultati migliori sono a base di:
· nickel-alluminio-titanio;
· litio-alluminio;
· alluminio-ferro-mobdileno-zinco.


Polimeri avanzati
E' importante l'attenzione che si pone nella ricerca di prodotti innovativi e delle migliori caratteristiche, chimiche e fisiche,che offrono maggiore facilità d'uso, rispetto della salute, dell'uomo e dell'ambiente, come regolano le norme ISO 9002.
Ricordiamo anche le materie plastiche, formate da polimeri, che sono elettricamente isolanti.
Un nuovo tipo di polimeri, ai quali sono state aggiunte particolari proprietà, ha acquisito la caratteristica di conducibilità elettrica.


Materiali ceramici avanzati
La ricerca prosegue costantemente nello studio di materiali ceramici avanzati con azioni di intervento.
In fase di ricerca, sui processi di produzione e fenomenologia che evidenziano
· caratterizzazione di materie prime· sintesi di polveri di partenza
· valutazione delle possibilità di impiego di nuove materie prime e di prodotti di recupero degli scarti di diverse lavorazioni industriali
· preparazioni di impasti e sospensioni specifiche per le tecniche di formatura: valutazione delle composizioni e dei parametri di processo
· caratterizzazione tecnologica di impasti
· caratterizzazione tecnologica di sospensioni avanzate
· studio ed ottimizzazione delle tecniche di formatura in relazione alla formatura finale del componente (collaggio in stampi con e senza pressione, colatura, pressatura in stampi,pressatura isostatica a freddo)
· studio dei cicli termici di eliminazione dei leganti organici· definizione dei cicli di trattamento termico per il consolidamento, valutazione dei parametri di processo (temperatura, pressione, tempo, atmosfera) in relazione alla tipologia materiale e di componente
· studio delle cinetiche di densificazione delle fenomenologie chimico- fisiche continuate nei processi di sinterizzazione, rispondenza dei fenomeni a modelli matematici per la definizione dei meccanismi che governano i processi
· studio dei processi per la giunzione ceramica/ceramica e metallo/ceramica via diffusione Bonding
· controllo dimensionale dei manufatti e delle metodologie di finitura degli stessi.


Materiali compositi
L'uso delle materie plastiche può essere conveniente per le seguenti ragioni:costo inferiore delle materie prime;lavorazione a temperature inferiori e generazione di pochi scarti;minore complessità di lavorazione.
Uno svantaggio delle plastiche è che sono meno resistenti alle forti sollecitazioni.
In questi ultimi anni la ricerca ha condotto alle scoperte di nuovi materiali compositi, formati da una combinazione di materie, fibre e plastiche che hanno notevolmente migliorato le caratteristiche precedentemente accennate e successivamente le scoperte delle fibre di carbonio hanno portato alla produzione di materiali compositi ancora più resistenti.


Nanoceramiche
Le nanoceramiche hanno un rivestimento antigraffio per le lenti in plastica degli occhiali.
In futuro le nanoceramiche potranno sostituire i pesanti vetri delle automobili.
La maggior malleabilità permette ai progettisti di migliori creazioni in minor tempo.
Le nanoceramiche saranno utilizzate per vetri e finestre: agendo sul bottone di un interruttore la finestra diventa trasparente o opaca.
La superficie può essere regolata per mezzo di impulsi elettrici.


Nuovi sistemi innovativi
Solo il solare ha le carte in regola per sostituire i combustibili fossili per mantenere "accesa" la nostra civiltà.
A partire dal cosiddetto "solare termodinamico" c'è un progetto che prevede la costruzione presso la centrale termoelettrica siciliana di Priolo Gargallo di una serie di 360 specchi in grado di convogliare il calore del sole e consentire la produzione di vapore, il quale muovendo delle turbine produrrà energia elettrica pari a 40 megawatt.
Diversi gruppi di ricerca in vari Paesi stanno lavorando sulle celle polimeriche: moduli fotovoltaici che al posto del sicilio usano delle sostanze plastiche capaci di svolgere la stessa funzione.


A cura di Francesco Pasqualini, Silvia Felicetti

L'UOMO E L'AMBIENTE

Introduzione…
“ L’uomo da sempre interviene a modificare il territorio, e quindi l’ambiente; lo fa fin dai primordi per difendersi da animali e da consimili, per trovare condizioni climatiche più adatte alla sua natura o per svolgere al protetto le proprie attività ” …


Uomo: essere appartenente alla specie più evoluta del pianeta terrestre, chiamato a salvaguardare e a trasformare il territorio per bisogni ed esigenze individuali e collettive, che non sempre beneficia delle trasformazioni apportate, subendone anzi, talvolta, negative conseguenze.
Natura: insieme delle cose, degli esseri e dei fenomeni dell’universo che hanno origine ed esistenza indipendentemente dall’opera umana; natura aggredita, quando non distrutta, dall’uomo che non ne sa rispettare i principi escatologici per difetto di etica e di cultura.

Territorio: porzione della terra, risorsa preziosa sulla quale si deve intervenire con grandi attenzioni; bene irriproducibile troppo spesso consumato senza razionalità da uomini all’oscuro delle caratteristiche e dei significati; bene troppo spesso sprecato senza alcuna motivazione logica, senza alcun senso.

Ambiente: da ambiens=che sta intomo, complesso delle situazioni esterne nelle quali si svolge la vita vegetale ed animale con estensione alle condizioni sociali ed economiche oltre che fisiche nelle quali l’uomo vive ed opera.


I cambiamenti…
Effetto serra, scomparsa delle foreste, riduzione della biodiversità, desertificazione, contaminazione dei suoli, dell’atmosfera e degli oceani con sostanze tossiche: sono tutti elementi di una crisi che mette in pericolo gli equilibri del nostro pianeta.
Questa crisi è in larga misura responsabilità dell’uomo.
E’ prodotta dalle attività economiche che dovrebbero dare risposte ai bisogni umani ma sono diventate invece, per effetto della logica del mercato, una minaccia per gli equilibri ecologici e la vita delle generazioni future.
Questa crisi si intreccia con gli squilibri tra il Nord e il Sud del pianeta, tra ricchi e poveri all’interno di ogni società. Abbiamo la responsabilità collettiva di proteggere la terra usando in modo equo e sostenibile le risorse disponibili.
I meccanismi e le priorità dell’economia vanno ripensati in questa prospettiva, puntando all’eliminazione della povertà e al miglioramento della qualità della vita.


Un mondo di rifiuti
L’idea di base di qualsiasi attività economica è quella di trasformare le risorse naturali in beni di consumo.
Ma, una volta consumati, i beni rimangono solo in parte nel ciclo della trasformazione delle risorse. Soltanto alcuni dei loro componenti possono essere riusati.
Il processo di trasformazione produce rifiuti, diminuendo così la qualità delle risorse coinvolte e rendendo il loro riuso più difficilePossiamo però cambiare questo stato di cose.
E’ possibile agire, innanzitutto, adottando una serie di accorgimenti casalinghi quotidiani, cambiando qualche nostra abitudine, affinché sempre meno rifiuti solidi e industriali finiscano nelle discariche: acquistare prodotti con minore quantità di imballaggio, scegliere prodotti che abbiano confezioni riutilizzabili, evitare prodotti "usa e getta".
Dovremmo cercare di abbinare la riduzione della quantità di rifiuti prodotti al riutilizzo e alla riparazione dei beni.
Bisognerebbe, insomma, recuperare abitudini che sembrano ormai non appartenere più alla cultura consumistica oggi dominante.E’ indispensabile, inoltre, promuovere il ripensamento e la riprogettazione dei modi di produzione dei beni che utilizziamo, adottando tecnologie che consumino meno energia e impieghino meno risorse, facendo, quindi, attenzione al cosiddetto "costo ambientale globale".


Un concetto globale
Lo sviluppo sostenibile rappresenta però una visione globale del concetto di sviluppo, una strategia che si articola a diversi livelli: esso, in sintesi potrebbe essere definito come una forma di sviluppo non solo economico ma anche sociale in cui la crescita economica avviene entro i limiti delle possibilità ecologiche degli ecosistemi e della loro capacità di soddisfare i bisogni delle generazioni future.
Infatti tutti gli esseri umani, al di là della loro struttura sociale, politica ed economica, hanno bisogno di materiali naturali biologici per soddisfare i loro bisogni inerenti l'alimentazione. l'abitazione, l'energia, i medicinali ed in generale per raggiungere un buon livello di qualità della vita.
Poiché lo sviluppo economico dipende dallo stock di risorse naturali della terra, mantenerne la riproducibilità rappresenta la chiave per la sostenibilità.
Tale riproducibilità viene mantenuta solo da un uso razionale delle risorse che tenga conto dei meccanismi di funzionamento degli ecosistemi e in generale delle capacità di carico ambientali.
Lo sviluppo sostenibile richiede un aiuto a coloro che sono troppo poveri, perché i poveri hanno come unica possibilità quella di distruggere l'ambiente, e soprattutto richiede criteri economici diversi da quelli tradizionali, perché occorre tenere conto dei costi ambientali con l'obiettivo di non creare una forma di sviluppo che avviene degradando la qualità ambientale, e/o riducendone la produttività nel lungo periodo, perciò tra i parametri da utilizzare per valutare lo sviluppo devono essere inclusi anche i seguenti: controllo della salute, disponibilità di cibo, qualità delle acque, un rifugio per tutti, uso di tecnologie compatibili.
Ne deriva che lo sviluppo sostenibile non è semplicemente protezione ambientale, ma anche un concetto nuovo di crescita economica, tale da garantire giustizia ed opportunità per tutti e non solo per pochi privilegiati, senza distruggere le risorse naturale del pianeta e le sue capacità di carico.
E' un processo in cui le politiche dei vari settori come quello economico, commerciale, energetico, agricolo, industriale, ecc. sono fatte in modo da creare uno sviluppo che sia economicamente, socialmente ed ecologicamente sostenibile, uno sviluppo che no è finanziato dall'indebitamento, sia esso in termini economici, sociale o ecologici.


A cura di Andrea Carbonari, Vania Censori, Sara Giovagnoli

ENERGIA E PRODUZIONE

Prima di iniziare a parlare delle energie rinnovabili e della loro produzione, riteniamo sia giusto dare una definizione approssimativa di energia, dicendo che è la capacità di un sistema di compiere lavoro.
Il problema del perché si parli tanto delle energie rinnovabili e della necessità del loro utilizzo, è dato dal fatto che tutte le nostre macchine, dalle automobili alle lampadine, per funzionare necessitano di energia elettrica e questa in natura non esiste se non come risultato secondario di altri fenomeni.
Ora, il problema che si pone è la durata di questa energia in quanto l’energie che utilizziamo in maniera più massiccia non sono eterne e la loro conversione produce risultati devastanti per l’ambiente; quindi le energie rinnovabili sono quelle che non si esauriscono “mai” attenzione: mai non è una verità in quanto non esiste nulla di eterno ma su scale temporali umane esse possono ritenersi in approssimazione inesauribili.
Inoltre l’energia se vuole essere veramente alternativa non deve bruciare nulla e anche la loro ricerca deve essere sviluppata monitorando continuamente l’impatto che può avere sull’ambiente,sulla società e sull’economia.
Inoltre deve tenere conto dell’opinione della classe politica e della popolazione e deve prevedere un adeguato piano di comunicazione in merito agli avanzamenti della ricerca stessa.
Le fonti che generano forme di energia utilizzabile sono: le reazioni termonucleari solari o il moto lunare; esistono naturalmente altre forme di energie alternative come quella generata dall’utilizzo dell’acqua nelle condotte forzate delle dighe ma meritano un discorso a parte.
Tra tutte le forme di energia rinnovabile quelle che hanno preso maggior campo sono quella solare, fotovoltaico, e quella eolica, questo perché considerata la distribuzione della popolazione sulla terra si possono trovare ovunque.
La tecnologia dei pannelli solari è abbastanza antica, ugualmente datata è quella fotovoltaica, ma per quest’ultima negli ultimi anni si è riusciti a farla diventare abbastanza competitiva come metodo di produzione energetico.
Altre fonti rinnovate poco conosciute sono quelle derivanti da alcune colture non alimentari che possono garantire nei prossimi 10-15 anni una fonte sostenibile a livello economico e naturale di materie che potranno essere utilizzate per soddisfare i consumi di mantenimento e produzione della società; infatti le piante possono fornirci tutto ciò che oggi è prodotto impiegando il petrolio, ad esempio gli oli vegetali possono sostituire gli oli di origine minerale nella produzione di lubrificanti in quanto hanno strutture e proprietà simili.
Inoltre ci sono le pareti cellulari che sono utilizzabili per produrre energia e prodotti attualmente derivati dal petrolio.
Quest’ultime contengono elevate quantità di zuccheri e composti che potrebbero essere trasformati in apposite bioraffinerie, in energia, combustibile e prodotti che attualmente derivano dalle risorse convenzionali.
L’unico problema che si pone ma fondamentale è che le pareti cellulari sono strutture che si sono evolute per resistere ad attacchi di natura fisica, chimica e microbica e per questo rappresentano un ostacolo al proprio utilizzo.
Infine, abbiamo i biopolimeri che sono in alternativa alla gomma e auspicabile a fronte di una domanda che nel 2020 supererà del 25% la disponibilità e di un accertato aumento a livello mondiale di casi di intolleranza al lattice.
Una pianta che produce gomma naturale è detta guayule che fa parte della famiglia delle Asterceae.
Attualmente la ricerca è finalizzata a accrescere la sua resa in termini di produzione e a mettere a punto tecniche di lavorazione che migliorino le proprietà fisiche e chimiche della gomma da essa prodotta.Ora possiamo parlare dell’acqua.
Grazie essa si ottiene su tutta la Terra circa il 6,7% del complessivo fabbisogno energetico e oltre il 20% dell’energia consumata.
Energie derivanti dall’acqua sono un esempio quella idrica e quella geotermica.La prima è messa in discusione a causa del grave impatto ambientale, infatti i bacini artificiali sconvolgono i precedenti equilibri ecologici, distruggono foreste e risorse faunistiche che generano serie ripercussioni sul clima.
Nei paesi più sviluppati economicamente si tende a privilegiare gli impianti piccoli, dal minor impatto ambientale.Oggi la tecnologia consente di ottenere energia a prezzi convenienti dando vita così all’istallazione di impianti anche in pianura.
L’energia geotermica è una fonte energetica a erogazione continua e indipendente da condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente locali.
Questa risorsa risulta costituita da acque sotterranee che , venendo a contatto con rocce ad alte temperature, si riscaldano e in alcuni casi vaporizzano.
Un uso che si potrebbe fare di questa energia è quello di innaffiare le colture di serra o all’irrigazione a effetto climatizzante, in grado di garantire le produzioni agricole anche nei paesi freddi.
Ultimamente su scala mondiale, il mercato delle energie rinnovabili sta attraversando un buon momento, ovviamente tranne in Italia che per motivi politici queste risorse non solo non vengono utilizzate come potrebbero ma in certi casi vengono persino osteggiati.
Comunque c’è da dire che l’utilizzo in massa delle fonti rinnovabili non sarebbe capace da solo di coprire il fabbisogno dell’intero pianeta, ma unito alla cultura del risparmio energetico ed alla ricerca di strumenti sempre meno energivori, darebbe sicuramente un enorme contributo alla riduzione delle emissioni dei gas serra.
Risparmiare significa non solo non sprecare risorse per ridurre l’inquinamento, ,ma mettere da parte tali risorse per le future generazioni.
Quindi essa diventa una vera e propria ricerca si può dire anche una sfida estremamente affascinante ed appassionante, che deve essere intrinseca nella cultura e nelle azioni di ogni abitante del pianeta.


A cura di Stefano Pizzichini, Beatrice Gasparrini, Gian Marco Cipolletti