martedì 25 marzo 2008

L'UOMO E L'AMBIENTE

Introduzione…
“ L’uomo da sempre interviene a modificare il territorio, e quindi l’ambiente; lo fa fin dai primordi per difendersi da animali e da consimili, per trovare condizioni climatiche più adatte alla sua natura o per svolgere al protetto le proprie attività ” …


Uomo: essere appartenente alla specie più evoluta del pianeta terrestre, chiamato a salvaguardare e a trasformare il territorio per bisogni ed esigenze individuali e collettive, che non sempre beneficia delle trasformazioni apportate, subendone anzi, talvolta, negative conseguenze.
Natura: insieme delle cose, degli esseri e dei fenomeni dell’universo che hanno origine ed esistenza indipendentemente dall’opera umana; natura aggredita, quando non distrutta, dall’uomo che non ne sa rispettare i principi escatologici per difetto di etica e di cultura.

Territorio: porzione della terra, risorsa preziosa sulla quale si deve intervenire con grandi attenzioni; bene irriproducibile troppo spesso consumato senza razionalità da uomini all’oscuro delle caratteristiche e dei significati; bene troppo spesso sprecato senza alcuna motivazione logica, senza alcun senso.

Ambiente: da ambiens=che sta intomo, complesso delle situazioni esterne nelle quali si svolge la vita vegetale ed animale con estensione alle condizioni sociali ed economiche oltre che fisiche nelle quali l’uomo vive ed opera.


I cambiamenti…
Effetto serra, scomparsa delle foreste, riduzione della biodiversità, desertificazione, contaminazione dei suoli, dell’atmosfera e degli oceani con sostanze tossiche: sono tutti elementi di una crisi che mette in pericolo gli equilibri del nostro pianeta.
Questa crisi è in larga misura responsabilità dell’uomo.
E’ prodotta dalle attività economiche che dovrebbero dare risposte ai bisogni umani ma sono diventate invece, per effetto della logica del mercato, una minaccia per gli equilibri ecologici e la vita delle generazioni future.
Questa crisi si intreccia con gli squilibri tra il Nord e il Sud del pianeta, tra ricchi e poveri all’interno di ogni società. Abbiamo la responsabilità collettiva di proteggere la terra usando in modo equo e sostenibile le risorse disponibili.
I meccanismi e le priorità dell’economia vanno ripensati in questa prospettiva, puntando all’eliminazione della povertà e al miglioramento della qualità della vita.


Un mondo di rifiuti
L’idea di base di qualsiasi attività economica è quella di trasformare le risorse naturali in beni di consumo.
Ma, una volta consumati, i beni rimangono solo in parte nel ciclo della trasformazione delle risorse. Soltanto alcuni dei loro componenti possono essere riusati.
Il processo di trasformazione produce rifiuti, diminuendo così la qualità delle risorse coinvolte e rendendo il loro riuso più difficilePossiamo però cambiare questo stato di cose.
E’ possibile agire, innanzitutto, adottando una serie di accorgimenti casalinghi quotidiani, cambiando qualche nostra abitudine, affinché sempre meno rifiuti solidi e industriali finiscano nelle discariche: acquistare prodotti con minore quantità di imballaggio, scegliere prodotti che abbiano confezioni riutilizzabili, evitare prodotti "usa e getta".
Dovremmo cercare di abbinare la riduzione della quantità di rifiuti prodotti al riutilizzo e alla riparazione dei beni.
Bisognerebbe, insomma, recuperare abitudini che sembrano ormai non appartenere più alla cultura consumistica oggi dominante.E’ indispensabile, inoltre, promuovere il ripensamento e la riprogettazione dei modi di produzione dei beni che utilizziamo, adottando tecnologie che consumino meno energia e impieghino meno risorse, facendo, quindi, attenzione al cosiddetto "costo ambientale globale".


Un concetto globale
Lo sviluppo sostenibile rappresenta però una visione globale del concetto di sviluppo, una strategia che si articola a diversi livelli: esso, in sintesi potrebbe essere definito come una forma di sviluppo non solo economico ma anche sociale in cui la crescita economica avviene entro i limiti delle possibilità ecologiche degli ecosistemi e della loro capacità di soddisfare i bisogni delle generazioni future.
Infatti tutti gli esseri umani, al di là della loro struttura sociale, politica ed economica, hanno bisogno di materiali naturali biologici per soddisfare i loro bisogni inerenti l'alimentazione. l'abitazione, l'energia, i medicinali ed in generale per raggiungere un buon livello di qualità della vita.
Poiché lo sviluppo economico dipende dallo stock di risorse naturali della terra, mantenerne la riproducibilità rappresenta la chiave per la sostenibilità.
Tale riproducibilità viene mantenuta solo da un uso razionale delle risorse che tenga conto dei meccanismi di funzionamento degli ecosistemi e in generale delle capacità di carico ambientali.
Lo sviluppo sostenibile richiede un aiuto a coloro che sono troppo poveri, perché i poveri hanno come unica possibilità quella di distruggere l'ambiente, e soprattutto richiede criteri economici diversi da quelli tradizionali, perché occorre tenere conto dei costi ambientali con l'obiettivo di non creare una forma di sviluppo che avviene degradando la qualità ambientale, e/o riducendone la produttività nel lungo periodo, perciò tra i parametri da utilizzare per valutare lo sviluppo devono essere inclusi anche i seguenti: controllo della salute, disponibilità di cibo, qualità delle acque, un rifugio per tutti, uso di tecnologie compatibili.
Ne deriva che lo sviluppo sostenibile non è semplicemente protezione ambientale, ma anche un concetto nuovo di crescita economica, tale da garantire giustizia ed opportunità per tutti e non solo per pochi privilegiati, senza distruggere le risorse naturale del pianeta e le sue capacità di carico.
E' un processo in cui le politiche dei vari settori come quello economico, commerciale, energetico, agricolo, industriale, ecc. sono fatte in modo da creare uno sviluppo che sia economicamente, socialmente ed ecologicamente sostenibile, uno sviluppo che no è finanziato dall'indebitamento, sia esso in termini economici, sociale o ecologici.


A cura di Andrea Carbonari, Vania Censori, Sara Giovagnoli

Nessun commento: