martedì 25 marzo 2008

ENERGIA E PRODUZIONE

Prima di iniziare a parlare delle energie rinnovabili e della loro produzione, riteniamo sia giusto dare una definizione approssimativa di energia, dicendo che è la capacità di un sistema di compiere lavoro.
Il problema del perché si parli tanto delle energie rinnovabili e della necessità del loro utilizzo, è dato dal fatto che tutte le nostre macchine, dalle automobili alle lampadine, per funzionare necessitano di energia elettrica e questa in natura non esiste se non come risultato secondario di altri fenomeni.
Ora, il problema che si pone è la durata di questa energia in quanto l’energie che utilizziamo in maniera più massiccia non sono eterne e la loro conversione produce risultati devastanti per l’ambiente; quindi le energie rinnovabili sono quelle che non si esauriscono “mai” attenzione: mai non è una verità in quanto non esiste nulla di eterno ma su scale temporali umane esse possono ritenersi in approssimazione inesauribili.
Inoltre l’energia se vuole essere veramente alternativa non deve bruciare nulla e anche la loro ricerca deve essere sviluppata monitorando continuamente l’impatto che può avere sull’ambiente,sulla società e sull’economia.
Inoltre deve tenere conto dell’opinione della classe politica e della popolazione e deve prevedere un adeguato piano di comunicazione in merito agli avanzamenti della ricerca stessa.
Le fonti che generano forme di energia utilizzabile sono: le reazioni termonucleari solari o il moto lunare; esistono naturalmente altre forme di energie alternative come quella generata dall’utilizzo dell’acqua nelle condotte forzate delle dighe ma meritano un discorso a parte.
Tra tutte le forme di energia rinnovabile quelle che hanno preso maggior campo sono quella solare, fotovoltaico, e quella eolica, questo perché considerata la distribuzione della popolazione sulla terra si possono trovare ovunque.
La tecnologia dei pannelli solari è abbastanza antica, ugualmente datata è quella fotovoltaica, ma per quest’ultima negli ultimi anni si è riusciti a farla diventare abbastanza competitiva come metodo di produzione energetico.
Altre fonti rinnovate poco conosciute sono quelle derivanti da alcune colture non alimentari che possono garantire nei prossimi 10-15 anni una fonte sostenibile a livello economico e naturale di materie che potranno essere utilizzate per soddisfare i consumi di mantenimento e produzione della società; infatti le piante possono fornirci tutto ciò che oggi è prodotto impiegando il petrolio, ad esempio gli oli vegetali possono sostituire gli oli di origine minerale nella produzione di lubrificanti in quanto hanno strutture e proprietà simili.
Inoltre ci sono le pareti cellulari che sono utilizzabili per produrre energia e prodotti attualmente derivati dal petrolio.
Quest’ultime contengono elevate quantità di zuccheri e composti che potrebbero essere trasformati in apposite bioraffinerie, in energia, combustibile e prodotti che attualmente derivano dalle risorse convenzionali.
L’unico problema che si pone ma fondamentale è che le pareti cellulari sono strutture che si sono evolute per resistere ad attacchi di natura fisica, chimica e microbica e per questo rappresentano un ostacolo al proprio utilizzo.
Infine, abbiamo i biopolimeri che sono in alternativa alla gomma e auspicabile a fronte di una domanda che nel 2020 supererà del 25% la disponibilità e di un accertato aumento a livello mondiale di casi di intolleranza al lattice.
Una pianta che produce gomma naturale è detta guayule che fa parte della famiglia delle Asterceae.
Attualmente la ricerca è finalizzata a accrescere la sua resa in termini di produzione e a mettere a punto tecniche di lavorazione che migliorino le proprietà fisiche e chimiche della gomma da essa prodotta.Ora possiamo parlare dell’acqua.
Grazie essa si ottiene su tutta la Terra circa il 6,7% del complessivo fabbisogno energetico e oltre il 20% dell’energia consumata.
Energie derivanti dall’acqua sono un esempio quella idrica e quella geotermica.La prima è messa in discusione a causa del grave impatto ambientale, infatti i bacini artificiali sconvolgono i precedenti equilibri ecologici, distruggono foreste e risorse faunistiche che generano serie ripercussioni sul clima.
Nei paesi più sviluppati economicamente si tende a privilegiare gli impianti piccoli, dal minor impatto ambientale.Oggi la tecnologia consente di ottenere energia a prezzi convenienti dando vita così all’istallazione di impianti anche in pianura.
L’energia geotermica è una fonte energetica a erogazione continua e indipendente da condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente locali.
Questa risorsa risulta costituita da acque sotterranee che , venendo a contatto con rocce ad alte temperature, si riscaldano e in alcuni casi vaporizzano.
Un uso che si potrebbe fare di questa energia è quello di innaffiare le colture di serra o all’irrigazione a effetto climatizzante, in grado di garantire le produzioni agricole anche nei paesi freddi.
Ultimamente su scala mondiale, il mercato delle energie rinnovabili sta attraversando un buon momento, ovviamente tranne in Italia che per motivi politici queste risorse non solo non vengono utilizzate come potrebbero ma in certi casi vengono persino osteggiati.
Comunque c’è da dire che l’utilizzo in massa delle fonti rinnovabili non sarebbe capace da solo di coprire il fabbisogno dell’intero pianeta, ma unito alla cultura del risparmio energetico ed alla ricerca di strumenti sempre meno energivori, darebbe sicuramente un enorme contributo alla riduzione delle emissioni dei gas serra.
Risparmiare significa non solo non sprecare risorse per ridurre l’inquinamento, ,ma mettere da parte tali risorse per le future generazioni.
Quindi essa diventa una vera e propria ricerca si può dire anche una sfida estremamente affascinante ed appassionante, che deve essere intrinseca nella cultura e nelle azioni di ogni abitante del pianeta.


A cura di Stefano Pizzichini, Beatrice Gasparrini, Gian Marco Cipolletti

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